TRAMA
Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) è l'ultimo film scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, e parzialmente ispirato al romanzo del marchese Donatien Alphonse François De Sade, Le centoventi giornate di Sodoma.
Pasolini ricolloca l'ambientazione delle vicende tra il 1944 e il 1945, nel nord Italia occupato dai nazifascisti durante la Repubblica di Salò, da cui la prima parte del titolo. Il film è considerato il più controverso del regista, oltre che fra i più scioccanti della storia del cinema.
Il film è suddiviso in quattro parti, che richiamano nel titolo la geografia dantesca dell'Inferno:
Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue.
Nella Repubblica di Salò, durante gli ultimi bagliori del regime fascista, decine e decine di giovani, sia ragazzi che ragazze, vengono catturati da quattro rappresentanti del potere: il Duca, il Monsignore, l'Eccellenza ed il Presidente. I quattro, definiti "Signori", rappresentano i vizi e le turpitudini che incrostano la carica di potere che rappresentano; e confinano i ragazzi in una grande e sontuosa magione, isolata da qualsiasi centro abitato. Accompagnati dalle note di una pianista e dalle narrazioni erotiche di quattro anziane ex-prostitute, i ragazzi e le ragazze vengono obbligati ad ascoltare storie di passioni sessuali estreme.
SCHEDA
Anno: 1975
Genere: Drammatico
Regia: Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti
Cast: Paolo Bonacelli: Il Duca, Giorgio Cataldi: Il Monsignore, Caterina Boratto: Signora Castelli, Elsa De Giorgi: Signora Maggi
Durata: 116 minuti
Produzione: Alberto Grimaldi per PEA/Les Productions Artistes Associés
Distribuzione: United Artists Europa
Montaggio: Nino Baragli, Tatiana Casini Morigi, Enzo Ocone
SCREEN
REPORT
FILESTORE