IL DELITTO DI AVETRANA: TUTTA LA VERITA' (2018) - Un'immersione nell'incubo della cronaca nera italiana degli ultimi anni in cerca di tutta la verità. Il delitto Scazzi è stato un caso di omicidio commesso il 26 agosto 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto a danno della quindicenne Sarah Scazzi. La vicenda ha avuto un grande rilievo mediatico in Italia, culminato nell’annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima in diretta. Il documentario ripercorre l’intera vicenda tramite interviste e testimonianze inedite. Nei primi giorni dopo la denuncia di scomparsa da parte di Concetta Serrano, la madre di Sarah, le indagini dei Carabinieri si concentrano su una possibile fuga della ragazza: i media iniziano a dipingerla come un’adolescente inquieta, che avrebbe fatto di tutto per allontanarsi dal suo piccolo paese e dalla sua famiglia, con la quale non andava d’accordo. Ma la madre e la cugina, Sabrina Misseri, non sono d’accordo: Sarah non avrebbe mai fatto nulla di simile. Dopo un mese di indagini gli inquirenti ritrovano il cellulare della ragazza grazie allo zio, Michele Misseri, che sostiene di essere in grado di aiutare i Carabinieri a ritrovare la nipote. I sospetti su di lui aumentano di giorno in giorno fino a quando, il 6 ottobre, confessa l’omicidio, indicando il luogo esatto in cui ha nascosto il cadavere. Nel corso di diversi interrogatori, però, Michele Misseri ritratta più volte la sua confessione, modificando di volta in volta alcuni dettagli. Fino a quando coinvolge anche la figlia Sabrina, che aveva un forte legame con la cugina, ma che avrebbe litigato con lei a causa dell’interesse di Sarah per l’uomo di cui era innamorata. Le indagini continuano, e Sabrina Misseri viene accusata di omicidio insieme alla madre, Cosima Serrano, colpevole di concorso in omicidio. Il processo ha avuto inizio nel gennaio 2012: il 20 aprile 2013 la Corte condanna Sabrina Misseri e Cosima Serrano all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Michele Misseri viene condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Concorso in occultamento di cadavere è l’accusa a Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a 4 anni e 11 mesi, mentre gli avvocati Vito Russo e Giuseppe Nigro ricevono una pena di un anno e 4 mesi per favoreggiamento personale. Nel 2017 tutte le condanne vengono confermate dalla Corte di Cassazione.
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modificato: - 11-12-2024, 09:51
Motivo: ReUp - Documentario