Laura Veroni - Delitto in casa editrice (2025)
Il corpo senza vita di Luca Orrigoni, proprietario dell’omonima casa editrice, sita in via Robbioni in pieno centro a Varese, viene ritrovato nel suo ufficio dalla segretaria Marina Pillon la mattina seguente all’omicidio. L’uomo ha il volto deturpato da un colpo di proiettile sparato a bruciapelo. La segretaria, sconvolta, chiama la polizia. Il commissario Auteri e il magistrato Elena Macchi giungono sul posto. La Pillon riferisce che il suo capo si era attardato al lavoro, la sera precedente, rimanendo da solo nei locali della casa editrice. Nessuna effrazione. Se ne deduce che l’editore abbia aperto al proprio assassino. Lo conosceva? Aveva un appuntamento con lui? E, in questo caso, perché la Pillon ne era all’oscuro? Viene data la notizia alla moglie Bianca, la quale aveva trascorso la serata con un’amica e non si era accorta del mancato rientro a casa del marito. Dalla donna addetta alle pulizie si viene a sapere della relazione clandestina tra l’editore e una certa Lucrezia Sacchi, aspirante autrice, ma di scarso talento, la quale avrebbe avuto una tresca anche con l’editor della Orrigoni s.r.l., tale Giacomo Del Gaudio. È proprio da questi due personaggi, sui quali ricadono i primi sospetti, che prendono avvio le indagini.
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