Il suo esordio come scrittore di fantascienza e fantapolitica avvenne nel 1963 con il romanzo Il robot e il minotauro, cui fece seguito nel 1965 Esempi di avvenire. È stato uno dei pochissimi scrittori italiani di fantascienza con un'autentica cultura scientifica.[2] Come lo stesso Vacca racconta in alcune interviste, questi romanzi non ebbero molto successo e la notorietà come scrittore arrivò solo nel 1971 con il saggio di tema apocalittico Il medioevo prossimo venturo, considerato un classico della futurologia.