Era il tempo della Russia del Triplice Intervento, stipulato con Francia e Germania ai danni del Giappone. L’impero russo, uscitone vittorioso, estendeva i traffici commerciali fino Port Arthur e Vladivostok, ultimi suoi confini in terra asiatica. Lo Zar Alessandro II era morto e lo Nicola II Romanov aveva preso il suo posto. Le avvisaglie di quella che poi sarebbe stata la rivoluzione russa iniziarono a manifestarsi: il popolo era stanco dei soprusi e della ricchezza dei nobili e, con la formazione dei primi i movimenti operai, reclamava una più equa distribuzione delle ricchezze.