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Ira Sanderson, un americano sposato con una singalese, è stato rapito.
Capita quasi quotidianamente, nello spionaggio, che un agente sparisca, rapito o ucciso, o magari fuggito in un paese accogliente. È quindi con calma che Sam Durell affronta la missione affidatagli dalla Sezione K, anche se non passa molto che si trova faccia a faccia con Cesar Skoll, colonnello del KGB, sua vecchia conoscenza.
In un paese come Ceylon, però, la calma può essere solo temporanea. In ogni tempio, in ogni folto di vegetazione, in ogni strada, pare si nasconda qualcosa di insidioso e di mortale.
Tanto che, all’improvviso, anche gli amici di sempre sembrano trasformarsi in nemici. Il vecchio McFee, ad esempio, in che cosa si è trasformato? Da anni dirige la Sezione K e da anni è il capo diretto di Sam Durell. Possibile che ora Sam debba considerarlo un pericolo?
Dire che Edward S. Aarons ha superato se stesso è forse dir poco: come sempre, il ritmo narrativo è serrato, pieno, drammatico. Ma non basta: questo romanzo ha veramente qualcosa di più.
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