Stefania Corrias - Io sono Mia (2025)
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Mia Laces è nata in Sardegna, agli inizi degli anni Ottanta. É il prodotto della vecchia mentalità sarda, che vede i figli come proprietà e i bambini come uomini non completi. Soffocata da legami familiari disfunzionali e costretta in casa, Mia non può avere amici, è la regola principale di casa Laces, vive di libri e musica che le forgiano silenziosamente il carattere, dandole la forza per progettare la fuga. La ragazza sperimenta l’odio verso la famiglia, colpevole di essere rimasta inerme davanti al tentativo di violenza sessuale da parte del nonno e di aver perpetrato per anni un sottile bullismo familiare, condannandola a sensi di colpa, impotenza e ad una ricerca d’amore disperata e distruttiva. Il racconto della “Mia bambina” si interseca con quello della “Mia adulta”, figlia dell'epoca moderna, di genitori ormai separati, malata di “troppo amore” e disarmata di fronte alla vita. La Mia adulta dopo aver raggiunto i suoi obbiettivi di bambina ferita, si ritrova priva di scopo, apatica e costretta in barriere sociali entro cui lei stessa si rinchiude. Spinta da una forza interna viva ed ardente, decide di partire per l'Australia, dove incontrerà Holly, che le insegnerà ad amare la vita e a godere di ogni istante. Sullo sfondo dell’Australia dei giorni nostri, le vite delle due ragazze si incrociano ripetutamente: insieme intraprenderanno un viaggio attraverso il New South Wales che porterà Mia verso l’accettazione del proprio passato, aprendola ad una rinascita e ad un nuovo legame col Mondo. L’Australia - chiamata anche Oz - vista con gli occhi di due giovani backpackers è un luogo magico e ricco di sfaccettature, e trasformerà Mia in una Dorothy dei tempi moderni. La cornice del racconto viene fornita nel primo capitolo - che funge da preambolo - dove le due storie principali, legate a tempi e luoghi diversi, vengono inserite in uno schema che segue un ordine differente da quello temporale, che richiama i Tarocchi Marsigliesi. Ogni capitolo che si svolge in Australia ha - come in uno specchio - il suo corrispettivo nel passato, a cui corrisponde il capitolo successivo che si svolge in Sardegna. In questo schema il capitolo I, che descrive la partenza della protagonista, è seguito dal XI che racconta il giorno precedente alla fuga da casa; al capitolo II segue il XII; al III il XIII e via dicendo. I numeri, i nomi dei capitoli e le parole chiave inserite all'inizio (facenti parte delle tradizionali interpretazioni di ogni carta a cui si fa riferimento), sono importanti in quanto parte originale dei Tarocchi di Marsiglia - insegnati a Mia dal Maestro nei tre anni successivi al viaggio – e dunque portatori di significati universali, ma allo stesso tempo interpretabili in modo soggettivo da ogni lettore. Attraverso lo studio dei Tarocchi e seguendone gli spunti, la protagonista inserirà la propria vita in un quadro di crescita spirituale generale, confrontando episodi apparentemente non collegati, ma che scoprirà invece consequenziali. Il personaggio principale di Mia assume i tratti di tre persone distinte impegnate in viaggi differenti: il primo percorso conduce la protagonista dall'infanzia all'età adulta; c'è poi il road trip australiano costellato di incontri e luoghi magici; e infine, il percorso di scoperta e crescita personale, fatto di sincronie, sogni vigili, coscienza alterata e soprannaturale. Il giovane lettore che ha vissuto l’esperienza, ormai comune, del viaggio in Australia, si ritroverà catapultato nei luoghi più battuti e conosciuti del New South Wales, descritti nel romanzo con dovizia di particolari.
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