Marta Cristofanini - Selenide (2025)
Luna è coraggiosa, comprensiva, curiosa. Ma Luna è anche fuggevole, volatile, impalpabile. La sua identità è come la luce di un elettrone: più la guardiamo e meno sapremmo dire dove si trovi o dove sia diretta. Nondimeno Luna esiste, è esistita, modificando la vita delle persone che le sono state vicine o di chi semplicemente le è passato accanto.
Quando la protagonista di un romanzo si riscopre centro riverberante di un’orbita di vicende, quel romanzo può trasformarsi orgogliosamente in una raccolta di racconti – magari una delle più coese, organiche e originali che siano state scritte in italiano da un’esordiente. Al ritmo di un ciclo lunare, con un tratto ricchissimo di sfumature capace di evocare e suggerire intere galassie emotive, Marta Cristofanini ci racconta Luna attraverso le vite passate e future, possibili e impossibili, delle persone che per desiderio, caso o necessità le hanno gravitato attorno. La famiglia, costretta a contemplare i suoi enigmi e ad accettarne le conseguenze. Le amiche di infanzia, che ritualmente si ritrovano a ricordare il suo sottrarsi. Le compagne d’università, che fugacemente ne hanno osservato la scia e lo scintillio, come di una cometa destinata a tornare solo in una prossima vita.