Bao Ninh - Il dolore della guerra (2025)
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Vietnam, Altipiani centrali, 1976. Kien non si spiega perché, dal primo all’ultimo giorno di guerra, la morte non abbia posato lo sguardo su di lui. Ha colpito i compagni accanto, ha spazzato il treno militare su cui non era riuscito a salire, ha portato via con sé un’intera generazione, la sua. Ora che le armi hanno smesso di sparare, Kien ha una missione: recuperare i resti dei caduti in quella che ormai chiamano la Giungla delle Anime Urlanti, dove sette anni prima il napalm americano ha annientato il suo battaglione di 500 soldati, facendo di lui uno dei dieci sopravvissuti. La Storia dice che hanno vinto, ma assolvendo il suo macabro compito, Kien non si sente vincitore, sente solo le voci delle anime perdute. Sui corpi che raccoglie trova solo la violenza – testimoniata, subita, inflitta – che guasta tutto ciò che è umano, in modo definitivo e irreparabile. L’esercito nemico dei ricordi lo assale a ondate, lo riporta agli orrori delle tante battaglie ma anche ai giorni dell’innocenza, all’amore per la sua Phuong quando ancora era possibile. Forse per questo Kien è stato risparmiato: per raccontare che cosa rimane dopo che i fucili tacciono, dopo che non serve più uccidere per non essere uccisi. Per raccontare il dolore della guerra, a sé stesso, a chi verrà dopo, a chiunque voglia ascoltare. Apparso per la prima volta nel 1994 in traduzione inglese, bandito in patria per la sua visione antieroica del conflitto, questo romanzo, ispirato alla vita dell’autore, è stato salutato dalla critica internazionale come il Niente di nuovo sul fronte occidentale del Vietnam. Circolato nel suo paese clandestinamente e solo dopo il 2006 in modo ufficiale, è a oggi il libro più venduto della letteratura vietnamita. Nei giorni successivi al combattimento, corvi e aquile oscurarono il cielo. Gli americani si erano ritirati, arrivò la stagione umida e le piogge sommersero la giungla trasformando il campo di battaglia in una palude rugginosa di sangue. Del Battaglione 27 non parlò più nessuno, ma i fantasmi e i demoni partoriti da quel massacro si rifiutavano di raggiungere il cielo e continuavano a vagare tra i cespugli, ai margini della giungla, lungo le rive del torrente. “Un romanzo sulla perdita dell’innocenza, sulla scrittura, sul tormento dell’amore: un capolavoro”. The Independent “Con Bao Ninh, il Vietnam tenta di esorcizzare la lunga agonia delle sue guerre”. Le Monde “Il più bel romanzo che sia mai stato scritto sulla Guerra del Vietnam”. Viet Thanh Nguyen
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