Fëdor Dostoevskij - Le notti bianche (2025)
Nel bianco chiarore della notte di San Pietroburgo Nàsten'ka, una giovane donna, piange appoggiata a una ringhiera sul fiume Neva: a scuoterla è, come accade a molti di noi, la pena per il suo primo amore. Ma un uomo la trova e inizia a raccontarle di sé, cercando di consolarla: è così che tra i due inizia un dialogo incantato - che li accompagnerà per quattro intere notti - sull'amicizia, l'amore (che, in modi diversi, avvince entrambi) e sul sogno, la dimensione in cui il giovane protagonista vagabondo vive la sua vita, e dalla quale è difficile, ma anche dolce, risvegliarsi.