Pubblicato la prima volta nel 1966, La busta arancione narra la vicenda di un uomo costretto da antichi conflitti infantili e da lontane determinazioni psicologiche a condurre un'esistenza paradossale. Ambientato tra Torino e il Lago Maggiore, ci fornisce un ritratto di ineguagliabile finezza delle dinamiche relazionali e familiari dell'alta borghesia settentrionale dal Ventennio al dopoguerra, delineando, sullo sfondo delle vicende del protagonista, un affresco della storia italiana del Novecento imperniato sui cruciali eventi del 25 luglio e dell'8 settembre 1943. Con questo romanzo Soldati si conferma attento indagatore e fine cantore della psiche umana, senza dimenticare, in un imprevedibile finale a sorpresa, il gusto per le geometrie narrative e per il mistero già dispiegato in piccoli capolavori come La giacca verde o Il vero Silvestri.
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