Sono i primi anni settanta, Ale e Dario sono due adolescenti alla scoperta del mondo, con qualche ideale di rivoluzione. E questo ideale ha per loro un solo nome: comunismo. Ci credono con l’entusiasmo di chi ha ancora tutta la vita per vedere realizzati i propri sogni, ci credono senza considerare neppure alla lontana l’eventualità di una delusione o addirittura la stessa fine del PCI. Si rimboccano le maniche, filtrando il quotidiano attraverso memorie e proiezioni, critiche e fantasie, in una città animata da se stessa, dai suoi personaggi e dai suoi fantasmi, come quelli dei Beati Paoli.
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