Boris Pahor - Quello che ho da dirvi. Dialogo tra generazioni lontane un secolo (2025)
L'incontro tra sei ragazzi di diciotto anni e Boris Pahor avviene nella biblioteca che lo scrittore ha regalato a Prosecco (Prosek, in sloveno), in provincia di Trieste. L'arricchimento che ne deriva è stato raccolto in questo libro, nelle ultime pagine del quale, in una lettera rivolta "agli uomini e alle donne del futuro", Pahor scrive: "[…] Basterebbe che a ogni incontro ci fosse un ragazzo, uno di voi, che decidesse di andare spesso in biblioteca, di tenersi aggiornato, di prepararsi. Perché è importante avere i riferimenti giusti, possedere tutte le informazioni su un fatto aiuta a comprendere la verità di tale fatto, non quella che ci viene raccontata. Perché spesso la storia viene omessa o stravolta per interesse di un governo, di un partito o del capitale. L'informazione aiuta a formarsi una personalità, a non lasciarsi infinocchiare dalle grandi parole. Rende l'uomo consapevole e libero di scegliere e di agire".