ANCORA POESIE...
Quando mi passò accanto
velocemente, l’orlo della sua veste
mi sfiorò.
Dall’isola sconosciuta
d’un cuore venne improvviso
un respiro caldo di primavera.
Fu un tocco fugace che svanì
in un momento, come il petalo
di un fiore reciso
trasportato nell’aria.
Ma si fermò sul mio cuore
come un sospiro
del suo corpo,
come un sussurro dell’anima.
Il fiume è azzurro e le ventate cariche
di nuvole di sabbia.
Mattina inquieta e scura! Gli uccelli azzittiti
in fondo ai loro nidi scossi dal vento,
mentre il mio abbandono mormora:
«e Lei dove può essere?»
Una volta, seduti vicini vicini, lasciavamo
fuggire il tempo. Tra giochi e risate,
la grandezza dell'amore non trovava espressione.
Io ero soddisfatto di piccole cose,
Lei dilapidava le ore in ciarliere futilità.
Oggi invano la vorrei qui, nella malinconia
di questo vicino temporale, nell'anima
di questa solitudine!
Mi sono fermato sul bordo della strada.
Se la mia presenza non t’è dolce,
non andrò più avanti.
Se non hai bisogno del mio amore
lascia che ti abbandoni qui.
Non mendicherò più uno solo
dei tuoi sguardi,
se i miei ti importunano.
La polvere e la luce cruda
del mezzogiorno m’accecano ma,
lungo la strada, aspetterò
che il tuo cuore, forse,
torni a cercare il mio.
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