Il Fatto Quotidiano - 17 Luglio 2016

Categoria: E-Books / Quotidiani
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data: – 17.07.2016, 11:01
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Commenti: 13
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Descrizione articolo

 
Il Fatto Quotidiano - 17 Luglio 2016
True PDF | 24 pagine | 4.0 MB
 
 
Fine dello "sciopero bianco"
(mi sono stufato che più del 90% di voi non clicca sul "mi piace" , quindi avevo postato il PDF non snellito):
ora ho postato la versione "snella".
 

 
Se col browser non riuscite a scaricarlo per problemi con bc.vc o al.ly, fate come spiegato qui nel caso B.
 
Se ci sono problemi (es.: link off-line) con i file che ho messo io, per favore avvisatemi come spiegato in
Come si segnalano i link off-line? (mini-guida)
 
E se l'autore ha la casella PM piena?
 

modificato: - 17-07-2016, 11:01
Motivo: versione "snella" del PDF

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  1. | Pubblicato 19 Luglio 2016 14:32

    Quote: nick2nick
    Quote: sarasaint82
    Quote: pavlix
    Quote: nick2nick

    Il clic sul "mi piace" è quindi un "grazie" non solo alla mia attività, ma soprattutto l'espressione di un caloroso .....

    nick sei un grande e quello che scrivi è tutto condivisibile!
    Io il grazie te lo metto sempre (magari con qualche giorno di ritardo) anche quando non lo leggo.
    Ma almeno ai titoli della prima pagina ci do un'occhiata, proprio nell'aprire la pagina per ringraziarti ;-))
    Devo dirti, sinceramente, che non sprecherei il mio tempo per vedere quanti babbei vanno a leggere "libero" o "il giornale" (d'Italia o no ;-)

    Credo che nessuno possa permettersi di dare del babbeo a chi legge altri quotidiani, ci sono babbei che leggono altri quotidiani, ci sono babbei che leggono "Il fatto quotidiano". Essere babbeo è indipendente dal quotidiano che si legge. I non babbei leggono quello che gli pare, i babbei fanno discriminazione.

    Cara Sara, giustissimo l'intento di stemperare polemiche e pacati insulti (che usi pure te, visto che li rivolgi a chi fa discriminazione...). Però concedici almeno che se uno intende informarsi leggendo esclusivamente quotidiani tipo Libero (libero chi? il berlusca? ah, ok, missione compiuta: potete cambiar nome! o sapete esser in arrivo altre imputazioni? :am:), tanto "bene informato" non lo consideriamo! Incitamenti all'odio razziale, omissioni di fatti importanti, stravolgimenti interessati nel raccontarne altri... e quando poi arrivano le elezioni, i risultati si vedono... :sad:
    Che tali testate vengano lette anche dalla redazione del FQ non ci piove, visto che ci godono nell'evidenziare puntualmente simili bestialità informative.
    E che poi dei "geniacci" si annidino pure tra le fila dei lettori del FQ ne ho avuto qui la conferma, visto che oltre il 90% di chi se lo scarica non si è degnato di esprimere un rapidissimo "grazie" cliccando sul "mi piace".
    Cmq, un po' di sana tifoseria è bello! smile
     
    Caro pavlix, grazie del sostegno! Però, per indicare certi "casi umani", conviene far largo uso di eufemismi apparentemente innocui! :bully:
     Ciao!
     
    Caro nick, io non ho insultato nessuno, non aggiustare le mie parole generiche, chè se vanno bene per pavlix vanno bene anche per me, tu puoi anche fare un monumento a FQ, liberissimo, gioisci pure quanto ti pare, ma il principio rimane che qui nessuno discrimina nessuno a causa di quel che preferisce leggere, nè per la sua religione e tantomeno per le sue idee e preferenze politiche. Anche chi non legge FQ ti sostiene. :love:

  2. | Pubblicato 19 Luglio 2016 16:18

    Quote: sarasaint82

    Credo che nessuno possa permettersi di dare del babbeo a chi legge altri quotidiani, ci sono babbei che leggono altri quotidiani, ci sono babbei che leggono "Il fatto quotidiano". Essere babbeo è indipendente dal quotidiano che si legge. I non babbei leggono quello che gli pare, i babbei fanno discriminazione.

    Scusa, ma non volevo offendere nessuno.
    Io non li leggo, però certi titoli ti capita di vederli comunque. Dimmi tu come definisci chi apprezza titoli come
    "bastardi islamici”
    "e per gradire nella capitale arrostiscono una ragazza di 22 anni”
    nonché le campagne razziste e qualunquiste?

    Ho studiato a Padova e avevo diversi amici ciechi (detestavano chi li chiamava non vedenti) e sordi (idem per non udenti).
    Ho assistito (e, confesso, pure partecipato, onde evitare che si incazzassero) a scherzi atroci dei ciechi verso i loro amici, che se li avessimo fatti noi sarebbero stati definiti sicuramente discriminatori.
    Il mio amico bolzanino si era soprannominato lui (con grande ironia, in mezzo ai veneti...) "ca-moscio”.
    Avevo diversi amici Eritrei e Somali (poi sono arrivati anche Nigeriani e altri), se lo scrivi negro sembra sicuramente offensivo, quando parli dal tono come si pronuncia si capisce il significato (allora non c'era problema, oggi probabilmente non mi riuscirebbe più di farlo).
    Gli arabi erano in maggioranza figli di papà: simpatici ma a lezione non c'erano mai!
    Cinesi, indiani, vietnamiti son arrivati dopo.

    Anche per lavoro, mi sono occupato della fornitura di servizi (informatici, lezioni, etc) ai disabili. Ricordo ancora quando, con mio grande stupore, un conferenziere sordo (a una platea in maggioranza pure, con l'ausilio di una traduttrice LIS) iniziò invitandoci tutti a non chiamarli non-udenti: sosteneva che detto così sembrerebbe che gli mancasse qualcosa, mentre, invece, lui era semplicemente sordo!

    Ho imparato che la lingua ha dei termini di cui non ci si deve vergognare, meno volgari delle circonlocuzioni di parole e che il tono offensivo è nella testa di chi li interpreta in modo sbagliato.

  3. | Pubblicato 19 Luglio 2016 16:44

    Quote: pavlix
    Quote: sarasaint82

    Credo che nessuno possa permettersi di dare del babbeo a chi legge altri quotidiani, ci sono babbei che leggono altri quotidiani, ci sono babbei che leggono "Il fatto quotidiano". Essere babbeo è indipendente dal quotidiano che si legge. I non babbei leggono quello che gli pare, i babbei fanno discriminazione.

    Scusa, ma non volevo offendere nessuno.
    Io non li leggo, però certi titoli ti capita di vederli comunque. Dimmi tu come definisci chi apprezza titoli come
    "bastardi islamici”
    "e per gradire nella capitale arrostiscono una ragazza di 22 anni”
    nonché le campagne razziste e qualunquiste?

    Ho studiato a Padova e avevo diversi amici ciechi (detestavano chi li chiamava non vedenti) e sordi (idem per non udenti).
    Ho assistito (e, confesso, pure partecipato, onde evitare che si incazzassero) a scherzi atroci dei ciechi verso i loro amici, che se li avessimo fatti noi sarebbero stati definiti sicuramente discriminatori.
    Il mio amico bolzanino si era soprannominato lui (con grande ironia, in mezzo ai veneti...) "ca-moscio”.
    Avevo diversi amici Eritrei e Somali (poi sono arrivati anche Nigeriani e altri), se lo scrivi negro sembra sicuramente offensivo, quando parli dal tono come si pronuncia si capisce il significato (allora non c'era problema, oggi probabilmente non mi riuscirebbe più di farlo).
    Gli arabi erano in maggioranza figli di papà: simpatici ma a lezione non c'erano mai!
    Cinesi, indiani, vietnamiti son arrivati dopo.

    Anche per lavoro, mi sono occupato della fornitura di servizi (informatici, lezioni, etc) ai disabili. Ricordo ancora quando, con mio grande stupore, un conferenziere sordo (a una platea in maggioranza pure, con l'ausilio di una traduttrice LIS) iniziò invitandoci tutti a non chiamarli non-udenti: sosteneva che detto così sembrerebbe che gli mancasse qualcosa, mentre, invece, lui era semplicemente sordo!

    Ho imparato che la lingua ha dei termini di cui non ci si deve vergognare, meno volgari delle circonlocuzioni di parole e che il tono offensivo è nella testa di chi li interpreta in modo sbagliato.
    E io sono daccordo con te, davvero, anche a me danno fastidio i "nuovi termini" che già da sè determinano una discriminazione, un non vedente è cieco, e io dico cieco senza disprezzo alcuno. Ugandese, somalo, congolesi, nigeriani, ganesi sono neri di pelle, non di anima, io dico negri senza disprezzo nel tono, ci sono bianchi più negri dei negri, e qui metto disprezzo. Ma capisco che tu abbia detto babbei a chi legge "Libero e Il foglio" senza intenzione d'offesa, ma è comunque una piccola discriminazione, che, anche se non voluta, domani creerà una grande discriminazione. Sono piccole parole, piccoli termini insignificanti che poi creano le grandi cose che accadono e le giustificano agli occhi dei babbei, tipo il vecchietto che viene picchiato perchè legge Il Giornale. Non c'è niente di personale, Pavlix, siamo buoni amici, ma ognuno legge quel che gli pare, senza doversi sentir dire che è un babbeo, potrebbe anche esserlo, ma certo non per questo motivo. Il tutto senza voler affrontare i grandi temi.

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