Beatrice Corradini - Noi che balliamo nel labirinto di spine (2025)
Ci sono luoghi da cui sembra impossibile uscire, posti che ti stringono come una gabbia, tra strade che tornano sempre su se stesse e segreti che affondano fra le crepe dell'asfalto. Max lo sa bene. Lo vive tutti i giorni sulla propria pelle da che il padre, di punto in bianco, ha deciso di abbandonare lui e la mamma. Poi anche Rachele è scomparsa nel nulla, e tutto è diventato più cupo e soffocante. Per fortuna ci sono Cosma lo Zingaro, Tobia e Guido, il suo branco, gli amici di sempre, e le loro nottate di fumo e nostalgia alla Fabbrica abbandonata, un anestetico momentaneo per il vuoto e il silenzio che avverte. A dirla tutta, per superare la noia che lo mangia da dentro tornano utili persino quelli come Santiago, che credono di avere il controllo su tutto, o come Zana, che invece combattono contro l'invisibile, decisi a portare alla luce quello che nessuno vuole vedere. Ma soprattutto Fiore, Quello Nuovo della scuola. Fiore è un enigma, con una faccia di pura innocenza che è una calamita per pugni. Per Max è molto più facile usarlo come bersaglio della propria rabbia, infatti, che fare i conti con i motivi del suo malessere. Solo che alcune persone, anche se le respingi e fai di tutto per tenerle lontane, finiscono per entrarti sotto la pelle e scardinare ogni equilibrio. Così, tra notti cariche di domande e giorni in cui la fuga sembra l'unica via possibile, grazie a Fiore Max troverà il coraggio e l'incoscienza per cercare le risposte alle tante domande che lo tormentano.