Non c’è una trama. Non c’è un prima o un dopo. Solo frammenti: respiri, immagini, scarti di memoria. Elian non parla. Ma non è il silenzio a definirlo. È ciò che osserva, ciò che sente, ciò che gli altri non vedono. Questo libro non chiede di essere capito. Chiede di essere ascoltato. Ogni pagina è una soglia: apre senza spiegare, suggerisce senza concludere. Come un sogno che ritorna, con volti sempre diversi. Come una domanda che si ripete, piano, nella testa di un bambino. Un romanzo frammentario e poetico, fatto di immagini, silenzi e piccole epifanie. Elian è un bambino che non parla: non per scelta, non per ribellione, ma perché il mondo si rivela a lui in un modo diverso. Attraverso i suoi occhi si svelano gesti minimi, dettagli dimenticati, attimi che spesso passano inosservati. Non c’è una trama lineare, ma una serie di soglie da attraversare: ogni pagina è un respiro, un sogno che ritorna, un frammento di vita sospeso. Un libro per chi ama la scrittura evocativa, le atmosfere intime e le storie che non cercano di spiegare, ma di restare dentro, come un’eco silenziosa.